Frontalieri: la CSU incalza il governo
Doppia tassa: i segretari Ghiotti (CSdL) e Beccari (CDLS) chiedono un in contro al Congresso di Stato.
San Marino, 24 febbraio 2005
I segretari generali, Ghiotti e Beccari, in una lettera inviata giovedì 24 febbraio al Segretario di Stato agli Affari Esteri, tornano a incalzare il governo sulla questione frontalieri. Sollecitata la ratifica della convenzione bilaterale sulla dual tax.
Con la missiva, che segue il recente vertice alla Farnesina tra i titolari della politica estera di San Marino e Italia, i segretari della CSU richiedono un incontro “allo scopo di conoscere lo stato della trattativa in corso tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana, in merito alle problematiche inerenti la disciplina del lavoro frontaliero”.
La lettera prosegue sollecitando il Congresso di Stato sul fronte della doppia tassazione dei redditi frontalieri. In particolare, scrivono i segretari Ghiotti e Beccari “avremmo l’esigenza di comprendere la volontà del governo di San Marino e la posizione politica della Repubblica italiana rispetto alla ratifica della convezione sulle doppie imposizioni firmata a Roma il 21 marzo 2002, con relativo protocollo aggiuntivo e memorandum d’intesa”.
Da tempo la Centrale Sindacale ha posto sul tavolo del Congresso di Stato la necessità di affrontare con più determinazione i problemi che coinvolgono i circa 6 mila lavoratori frontalieri.
Tre i punti salienti della proposta sindacale.
Primo: far uscire la doppia tassazione dalla Finanziaria e approvare in tempi brevi la legge ordinaria, così come previsto dalla convenzione bilaterale del 2002 e con abbattimenti ben più sostanziosi degli 8 mila euro attualmente previsti dall’area no-tax.
Secondo: riconsiderare completamente la questione dei rimborsi sanitari previsti dalla convenzione del 1974, ovvero la quota di 170 euro mensili che l’ISS deve versare all’Italia per ogni frontaliere occupato in Repubblica. Con la doppia tassa è fin troppo chiaro che il rimborso sanitario si è trasformato in una anomalia rispetto ad altre realtà assolutamente ingiustificabile.
Terzo: parificazione delle norme di assunzione tra lavoratori sammarinesi e lavoratori frontalieri, con la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.
A spingere sul terreno della convenzione bilaterale è anche l’onorevole diessino Sergio Gambini che mercoledì 23 febbraio ha depositato una proposta di legge in cui sollecita la ratifica del trattato italo-samamrinese.
“La ratifica di questo accordo – spiega l’onorevole romagnolo – ha lo scopo di spianare la strada per un’imposizione fiscale più equa per i lavoratori frontalieri. La Convenzione del 2002 prevede con un protocollo aggiuntivo che la tassazione del reddito dei frontalieri fosse disciplinata da una legge ordinaria, mentre negli ultimi anni il prelievo fiscale dei 5 mila lavoratori italiani è stato invece regolato dalla finanziaria”.