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E’ urgente un accordo sui frontalieri

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La Segreteria della CSU sprona il governo per definire un documento comune su fisco, sanità e diritti.

San Marino, 22 giugno 2004

La Segreteria della CSU torna alla carica sui nodi del frontalierato. Nella seduta di lunedì 21 giugno è stato deciso di inviare una lettera al governo, chiedendo con urgenza la convocazione di un incontro.

I segretari Ghiotti e Beccari hanno convenuto di spronare il Congresso di Stato in vista del nuovo appuntamento del tavolo tecnico italo-samamriense in agenda per la giornata di venerdì 9 luglio.
Le delegazioni dei due Stati si sono infatti lasciate con l’impegno di rivedersi per discutere una proposta complessiva su fisco, precarietà e aspetti sanitari dei lavoratori italiani occupati sul Titano. Proposta che dovrà essere presentata dal governo sammarinese.

Per questo la Segreteria CSU invita il Congresso di Stato e tutte le associazioni economiche e imprenditoriali a concertare una “proposta-frontalieri” complessiva prima del 9 luglio.

Per la CSU sono tre i punti chiave di questa proposta.

Primo: far uscire la doppia tassazione dalla Finanziaria e approvare in tempi brevi la legge ordinaria, così come previsto dalla convenzione bilaterale del 2002 e con abbattimenti ben più sostanziosi degli 8 mila euro attualmente previsti dall’area no-tax.
Secondo: riconsiderare completamente la questione dei rimborsi sanitari previsti dalla convenzione del 1974, ovvero la quota di 170 euro mensili che l’ISS deve versare all’Italia per ogni frontaliere occupato in Repubblica. Dal momento infatti che i lavoratori di confine devono cominciare a pagare le tasse anche in Italia, è fin troppo chiaro che il rimborso sanitario si è trasformato in una anomalia assolutamente ingiustificabile. Da qui la proposta di non versare più questi soldi allo Stato Italiano, ma di utilizzare queste risorse per attenuare il peso della doppia fiscalità.
Terzo: parificazione del trattamento normativo e contrattuale tra lavoratori sammarinesi e lavoratori frontalieri, con la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato per i lavoratori forensi occupati.