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E’ rottura con l’ANIS

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Impossibile l’accordo sul contratto industria. La FLI-CSU annuncia lo sciopero generale nelle fabbriche.

San Marino, 18 maggio 2005

“Sul mercato del lavoro e gli aumenti retributivi l’Anis non si schioda. A questo punto non ci sono più le condizioni per continuare la trattativa”. La dichiarazione dei segretari FLI-CSU arriva al termine di una lunga giornata di negoziati.

Il primo faccia a faccia tra industriali e sindacato si è tenuto in mattinata, nella sede dell’Anis; il secondo nel pomeriggio, al quartier generale della CSU. Un tour de force che per i segretari della FLI, Enzo Merlini e Giorgio Felici, non è però servito a colmare le distanze sui punti cruciali delle regole anti-precarietà e della difesa delle buste paga dall’inflazione. Trattativa finita, si va verso lo sciopero generale del settore industriale.

Nello specifico, l’Anis al tavolo della trattativa ha mostrato un testo sulle politiche del lavoro, senza consegnarlo alla Federazione Industria.
“In questo testo, – spiegano i segretari della FLI- se da un lato vengono apparentemente fatte cadere alcune pregiudiziali, come ad esempio una corretta regolamentazione del lavoro interinale, dando la disponibilità a verificare la presenza di iscritti alle liste di collocamento prima di ricorrere alle agenzie interinali, dall’altro l’Associazione degli industriali reintroduce degli escamotages che finiscono per vanificare i principi condivisi. Rimangono poi sul tappeto le chiusure sull’allungamento del periodo di prova, il salario di accesso, lo spostamento di due festività alla domenica senza nessuna compensazione sulle ferie, l’aumento delle ore di flessibilità.”

Accordo lontano anche sui frontalieri.
“In sostanza, l’Anis – osservano dalla Federazione sindacale – ha affermato che sulle politiche del lavoro è sostanzialmente allineata ai contenuti del progetto di legge inizialmente presentato dal governo, che il sindacato ha invece respinto per i suoi contenuti penalizzanti per i lavoratori.
“Ci meraviglia e ci inquieta – affermano Merlini e Felici – il fatto che gli industriali ripetano di volere il governo come interlocutore, perché pensano di averlo come alleato”. Questo, secondo i segretari della federazione industria, complica tutta la situazione. Il sindacato ritiene che il ruolo dell’Esecutivo in questa partita è e deve essere importante per le leggi che deve produrre sul mercato del lavoro e sulla parte sociale. “Ma non vogliamo il governo come mediatore perché in questo momento non c’è proprio nulla da mediare”.

Del tutto diversa la valutazione della trattativa con l’Osla. Mercoledì 25 maggio ci sarà un incontro per verificare se c’è la volontà di confermare gli impegni presi. Se così sarà il contratto verrà chiuso

Mentre con l’Anis non c’è intesa neppure sugli aspetti economici. Le cifre che girano sono sempre le stesse: a fronte della richiesta sindacale di un aumento pari al 3,5%, l’Assoindustria continua a rispondere con un più 1.8-1.9%.

Per prendere in esame la situazione che ha portato alla rottura delle trattative con l’Associazione Industriali, e per definire le più opportune iniziative di prosecuzione della mobilitazione, lunedì 23 maggio si riunirà il direttivo FLI e martedì 24 maggio l’Assemblea dei rappresentanti sindacali.

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