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Due aziende hanno chiuso i battenti

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Negli ultimi tre mesi la Federazione Industria della CSU ha sottoscritto accordi di mobilità per 36 lavoratori.

San Marino, 5 agosto 2004

Non si placa il vento di crisi nel settore industriale. Negli ultimi tre mesi (maggio-luglio) sono stati siglati 13 accordi di mobilità in risposta ad altrettante crisi aziendali, mentre hanno definitivamente chiuso i battenti due società.

Si tratta della srl Coliseum, attiva nel comparto del legno, e della srl Infotel, attiva nel comparto delle telecomunicazioni. In questi due ultimi casi sono state 6 le lettere di licenziamento.

“Sia la Coliseum che l’Infotel – spiega Giorgio Felici, segretario industria della CDLS – sono due aziende che dopo diversi anni di attività sul Titano hanno deciso di interrompere la produzione. Come Federazione Lavoratori Industria abbiamo immediatamente aperto una vertenza con le direzioni aziendali, l’Anis e le Segretarie di Stato all’Industria e al Lavoro per far scattare tutti gli ammortizzatori sociali previsti per legge”.

Per i 3 operai dell’Infotel, tutti assunti con contratti a tempo indeterminato, è scattata la mobilità. Ciò garantisce ai lavoratori licenziati una indennità economica speciale, pari al 70% della paga base, e l’iscrizione nelle liste di mobilità, che dà diritto ad un più rapido avviamento al lavoro. Accordo di mobilità anche per 2 operai della Colisemun assunti a tempo determinato, mentre per il terzo dipendente frontaliero è stato concordato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni di tre mesi, più eventuali due mesi di proroga.

“Sono complessivamente 13 le aziende – continua Giorgio Felici – in stato di crisi che da maggio ad oggi hanno chiesto una riduzione di personale. A rischio ci sono 36 posti di lavoro. Per i dipendenti coinvolti sono stati sottoscritti gli accordi di mobilità e cassa e integrazione, ma è chiaro che si tratta di una prima risposta. Dopo la pausa estiva chiederemo al governo e agli imprenditori di aprire un tavolo di confronto per individuare concreti sbocchi occupazionali per tutti i lavoratori licenziati”.