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Dal Parlamento nuovi segnali anti-tassa

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Il capogruppo dell’UDC, Luca Volontè, chiede di eliminare la discriminazione fiscale contro i frontalieri.

San Marino, 25 maggio 2004

Nuovi segnali anti-tassa dalla maggioranza del governo Berlusconi. Una interrogazione parlamentare contro la doppia tassazione dei redditi frontalieri è stata infatti presentata da Luca Volontè, capogruppo parlamentare dell’UDC.

Rivolgendosi al ministro alle Finanze Giulio Tremonti, l’onorevole dell’UDC chiede di eliminare la discriminazione fiscale nei confronti dei lavoratori italiani occupati in Stati Esteri. Di impegno a favore dei lavoratori italiani occupati a San Marino ha parlato invece domenica 16 maggio il vice ministro alle Attività Produttive, Adolfo Urso, di Alleanza Nazionale.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione presentata dagli onorevoli Volontè e Degennaro.

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze per sapere,
premesso che i lavoratori italiani occupati nella Repubblica di San Marino ammontano a circa 5.500 unità e rappresentano oltre il 40% degli addetti dei settori privati; il comma 11 dell’articolo 2 della legge 289 del 27 dicembre 2002 (Finanziaria 2003) prevede che “per l’anno 2003 i redditi derivanti da lavoro dipendente prestato, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, all’estero in zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi da soggetti residenti nel territorio dello Stato concorrono a formare il reddito complessivo per l’importo eccedente di 8.000 euro”,
tale trattamento fiscale comporta nella pratica per ciascun lavoratore il pagamento medio di oltre mille euro in sede di dichiarazione dei redditi del 2003, importo che incide sul principio della “parità salariale ad uguale prestazione lavorativa”,
si palesa un trattamento fiscale discriminatorio oltre che non rispettoso della convenzione bilaterale del marzo 2002 che prevedeva di risolvere il problema della doppia imposizione dei redditi dei lavoratori frontalieri;
forti preoccupazioni sono state espresse sia per le discriminazioni retributive che il taglio fiscale provocherà tra i lavoratori frontalieri e quelli residenti, sia per i contraccolpi occupazionali all’interno delle aziende sammarinesi;
i lavoratori delle altre aree del frontalierato italiano, come Svizzera, Vaticano, Montecarlo e Francia, non vengono penalizzati dal fisco; quali iniziative intenda adottare al fine di eliminare tale discriminazione fiscale fra i lavoratori italiani occupati in Stati esteri diversi.