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CSdL: rispettata l’autonomia nelle funzioni di vigilanza?

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n una situazione di perenne conflitto tra potere politico e organi amministrativi e di controllo dello Stato, si aggiunge ora l’azzeramento dei vertici di Banca Centrale, con l’esautoramento da parte del Congresso di Stato dell’Ispettore di vigilanza e le conseguenti dimissioni del Presidente e del Direttore Generale.

Questo fatto di notevole portata, è avvenuto proprio quando i massimi dirigenti della Banca Centrale sembrava avessero creato le premesse per un migliore rapporto del sistema bancario-finanziario sammarinese con il contesto internazionale e in modo particolare con l’Italia. Ciò, probabilmente grazie anche alla importante storia professionale e di grande prestigio di questi dirigenti, che per San Marino poteva rappresentare un elemento di garanzia verso l’esterno.

Poiché pubblicamente non sono emerse inadempienze sull’operato dell’ispettorato di vigilanza della Banca Centrale, e alla luce delle motivazioni portate nella lettera di dimissioni del Presidente e del Direttore Generale, ciò fa sorgere il dubbio che non sia stata realmente rispettata l’autonomia nella funzione di controllo e vigilanza sul sistema bancario sammarinese che spetta a Banca Centrale. Si tratta di un dubbio che necessita di risposte chiare.

Riteniamo che questa vicenda, oltre a rappresentare una nuova frattura interna tra organi dello Stato a tutto svantaggio del paese, abbia creato un ulteriore danno di immagine e di credibilità soprattutto verso l’esterno. Si tratta di un conflitto tra istituzioni che va colpire il sistema bancario sammarinese, il quale invece ha bisogno di condizioni di massima certezza e stabilità istituzionale, creando di conseguenza forti danni all’intero sistema economico del paese. Peraltro, alcuni alti esponenti del mondo bancario sammarinese hanno sottolineato l’inopportunità dell’azione del Governo verso i vertici di Banca Centrale.

È urgente ripristinare la piena operatività di Banca Centrale per ridargli la necessaria credibilità istituzionale, sia interna che verso l’esterno, provvedendo innanzi tutto alla nomina di dirigenti estremamente qualificati e di indubbio prestigio. In generale non vorremmo che il complesso pacchetto legislativo in materia bancaria-finanziaria di cui San Marino si è dotato per rientrare nei parametri dettati dagli organismi finanziari internazionali, finissero eventualmente per costituire solo un “paravento” per continuare internamente in quelle pratiche “non virtuose” che hanno portato alle gravi difficoltà che il nostro paese sta vivendo. Questo è un pericolo che occorre assolutamente scongiurare, per evitare che San Marino torni a navigare nelle insidiosissime acque della sfiducia internazionale.

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