San Marino 23 novembre 2022 – Nella primavera di quest’anno il Consiglio Grande e Generale ha finalmente ratificato la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro n. 190 contro la violenza di genere e le molestie nei luoghi di lavoro, adottata dalla stessa OIL nel giugno 2019. Ora, a distanza di 7 mesi da questa ratifica, occorre quanto prima mettere in campo gli adempimenti operativi, al fine di dotare il nostro ordinamento di tutti quei principi e strumenti legislativi necessari per contrastare e sradicare questa odiosa piaga che, purtroppo, interessa anche il nostro Paese. Ricordiamo che San Marino ha un anno di tempo per realizzare questo fondamentale adempimento, per cui restano solo pochi mesi.
Le organizzazioni sindacali sollecitano l’avvio di un confronto con tutte le istituzioni affinché vengano definiti ed avviati all’iter consiliare i provvedimenti legislativi necessari alla piena attuazione della Convenzione OIL. Successivamente, occorrerà adottare un Protocollo, già elaborato in una prima bozza dalla Segreteria per il Lavoro, che impegni Governo, Sindacati e Associazioni di Categoria a mettere in atto adeguati piani di formazione ed informazione dei lavoratori.
Tra i provvedimenti legislativi necessari, i sindacati ritengono debbano esserci nel nostro ordinamento specifiche norme che consentano di attivare d’ufficio i procedimenti penali nei casi di violenza e molestie, superando la necessità di una denuncia di parte; dovranno essere anche previste norme a protezione di coloro che denunciano gli abusi subiti o di cui sono testimoni. Il sindacato, dunque, è pronto a confrontarsi per rendere la Convenzione OIL la più efficace e concreta possibile, rispettando i tempi previsti.
Da sottolineare altresì l’importanza della prevenzione e della formazione per combattere la violenza sui luoghi di lavoro: riteniamo che si debbano prevedere per tutti i lavoratori dei percorsi di formazione obbligatoria per affrontare tutte le innumerevoli sfaccettature della violenza nei luoghi di lavoro (fisica, psicologica, sessuale e razziale, mobbing), al fine di prevenire e contrastare l’ignoranza e la subcultura della violenza e della sopraffazione. In un’ottica di prevenzione dei comportamenti violenti e discriminatori nei confronti delle diversità di ogni tipo e genere, è necessario che si avvii un percorso formativo anche per le giovani generazioni, promuovendo la cultura del rispetto e dell’inclusione sociale.
Nel mondo in generale, quello della violenza sulle donne è un incubo che non si placa, che ha macchiato di sangue anche il 2022. Tra le mura domestiche, tante donne sono state colpite a morte, spesso tra l’indifferenza generale, oppure subiscono quotidianamente violenze di ogni genere. Offrire servizi e strutture al servizio delle donne che subiscono soprusi, è una condizione fondamentale per un futuro senza più vittime di questi fenomeni. Formazione e cultura rappresentano i primi antidoti contro ogni forma di violenza, da cui ogni società civile che voglia porre fine a questa tragedia deve partire.
Sul piano internazionale, l’attenzione sulla situazione in Iran deve restare alta: San Marino ha dato il proprio pieno appoggio alle donne di quel Paese anche con la marcia della libertà dello scorso 4 novembre, organizzata dalla UDS e a cui anche le organizzazioni sindacali hanno aderito. Dobbiamo continuare a manifestare un forte senso di solidarietà verso le donne iraniane e quella parte di società che non arretra di fronte alla violenza disumana del regime khomeinista, e che coraggiosamente si batte per realizzare una società democratica, in grado garantire le libertà personali e i diritti civili di tutti.
Non va mai dimenticato che situazioni analoghe, del tutto o in parte, si registrano anche in altri paesi, dove la donna è considerata un soggetto privo di molti diritti fondamentali e totalmente subordinato all’uomo. Anche a loro va rivolta la nostra attenzione e solidarietà.
Chiediamo alle istituzioni sammarinesi di farsi portavoce presso l’ONU affinché vengano avviate tutte le iniziative necessarie per affermare in Iran e in ogni parte del mondo i diritti delle donne, il rispetto della loro dignità e libertà.
Occorre dunque far sì che il 25 novembre non resti una data vuota, ma una ricorrenza che dia un forte impulso all’impegno delle istituzioni e di tutta la società per interrompere la catena di soprusi, molestie e violenze di genere che purtroppo continuano ad andare in scena ogni giorno.
CSdL CDLS USL