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Contratto unico: dopo le banche, le finanziarie

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Con l’adesione della Carisp al contratto collettivo, il Segretario della Federservizi CDLS, Mirco Battazza, punta a una normativa omogenea anche per le finanziarie.

San Marino, 5 Febbraio 2004

Dopo l’adesione della Carisp al contratto collettivo delle banche, il Segretario della Federazione Servizi della CDLS, Mirco Battazza , fa un bilancio delle cose fatte e indica gli impegni futuri. Tra questi l’introduzione di un contratto unico anche per le società finanziarie.

Con l’adesione della Cassa di Risparmio arriva a compimento un progetto nato alcuni anni fa, quali sono le considerazioni della FCS-CDLS al riguardo?
La firma dell’ultima tra le banche storiche della Repubblica che ha formalizzato l’adesione al “Contratto Collettivo” chiude idealmente un percorso iniziato con il Congresso della Federazione Servizi del 1999 e che, indubbiamente tra difficoltà di varia natura, ma anche molte soddisfazioni, è stato finalizzato a creare una base contrattuale normativa uniforme e, di conseguenza, una convergenza economica delle retribuzioni su basi migliorative. Con l’accordo firmato il 30 Dicembre scorso dalle organizzazioni sindacali e dall’ABS, si consolida un importante riferimento normativo a tutela dei lavoratori del settore ed inizia un percorso che tenderà ad una completa convergenza economica tra le banche sammarinesi.

Nell’ultimo recente rinnovo contrattuale i dipendenti del settore bancario sono stati costretti a proclamare alcune giornate di sciopero, come mai si è arrivati a questo?
Ad altre un mese dalla firma del “Contratto Collettivo”, si possono trarre alcune conclusioni che – senza alcuna volontà polemica – dovranno essere di stimolo per riprogettare i rapporti tra Sindacato e controparti. La piattaforma dell’ultimo rinnovo contrattuale delle banche è stata infatti frutto di un approfondito dibattito con i dipendenti e conteneva richieste – sia normative che economiche – che dimostravano concretamente il forte senso di responsabilità e le preoccupazioni per la situazione di difficoltà del settore.
Questa disponibilità non è stata tenuta in considerazione da parte dell’ANIS e dell’ABS. Anzi, pur presentando la piattaforma di rinnovo circa tre mesi prima della scadenza, la trattativa è languita per oltre un anno tra rimandi ed incontri tecnici inconcludenti, tra proposte irrisorie ed estenuanti riscritture degli stessi articoli, con l’unico risultato di esasperare tutti i dipendenti. La chiusura della trattativa è arrivata solamente dopo la proclamazione (e la parziale attuazione) di 4 giorni di sciopero nel periodo natalizio e grazie al forte senso di responsabilità della Presidenza e della Direzione della Banca di San Marino. Questo importante istituto, consapevole delle difficoltà derivanti al “sistema paese” da questo stato di agitazione e viste le richieste economiche e normative assolutamente condivisibili, ha dato il via alla sottoscrizione del “contratto collettivo”.

Dopo il “contratto unico del bancari” quali sono i prossimi progetti della Federazione?
Nell’immediato il nostro impegno è per definire la sottoscrizione degli accordi integrativi al “contratto collettivo” tra le Rappresentanze Aziendali e le singole banche; in particolare da parte nostra c’è una grande attenzione per le tabelle di “convergenza” economica di alcune banche.
La nostra Federazione ha già iniziato la stesura della “bozza” del futuro “contratto collettivo per i funzionari e dirigenti del settore bancario sammarinese”; in questo caso si tratta di redigere una nuova piattaforma contrattuale che, tenendo conto delle normative già in essere, tenda ad uniformare e regolamentare gli addetti del settore.
In prospettiva un altro obiettivo della nostra Federazione è quello di definire un contratto unico nazionale per i dipendenti delle società finanziarie, che – a tutti gli effetti – sono parte integrante del settore “servizi” mentre ora sono contrattualmente ricomprese nel settore “industria”.

Quali riflessioni per chiudere questa intervista?
Desidererei rilanciare l’avvio del tavolo di lavoro per un progetto di legge che è stato in più occasioni richiesto dalla mia Federazione e che ritengo contribuisca al rafforzamento dell’immagine di solidità e trasparenza dell’intero sistema bancario sammarinese.
Mi riferisco alla creazione di un “fondo interbancario di tutela e garanzia per i depositanti”; questo “fondo”, già presente in vari paesi europei ed extra-europei, consoliderebbe nella clientela interna ed esterna la percezione di un sistema bancario e finanziario affidabile, forte e trasparente.
Abbiamo comunicato alle autorità di Governo ed alla Banca Centrale la nostra disponibilità a partecipare attivamente al tavolo di lavoro che sarà preliminare all’emanazione di tali normative.
Molte altre attività ci attendono per i prossimi mesi; di certo posso affermare che il Sindacato, la CDLS e la Federazione da me coordinata saranno sempre più protagonisti delle scelte del Paese.

 
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