Chiusi a riccio
La Cassa di Risparmio di San Marino non ascolta neppure il governo. Il comitato Swissair torna in piazza.
San Marino, 10 giugno 2005
Niente da fare. La Cassa di Risparmio del Titano non ascolta neppure il governo e il dialogo e la trattativa non parte. Il comitato Swissair non ha alternative: è pronto a rilanciare la protesta.
Il gruppo di risparmiatori coinvolti nel crack della compagnia aerea svizzera ha incontrato nel pomeriggio di giovedì 9 giugno il governo e il coordinatore Maurizio Stefanelli si mostra amareggiato: “Dopo due mesi di tregua, il governo ci ha spiegato che non c’è stato nulla da fare, la Cassa di Risparmio non vuole aprire nessuna trattativa, che non c’è spazio insomma per una mediazione. L’Esecutivo ci ha comunque assicurato che insisterà nel promuovere a tutti i livelli l’apertura di un dialogo con i vertici della banca”.
Ma intanto la tregua è finita. E un nuovo sit-in di protesta è andato in scena nel pomeriggio di mercoledì di fronte alla sede centrale della Cassa di Risparmio, in piazza Titano. “Alcuni dipendenti della banca – continua Stefanelli – ci hanno manifestato attestazioni di solidarietà, questo ci ha fatto molto piacere, anche perché conferma che i dipendenti non condividono la chiusura totale dei vertici della Cassa. Questo segnale positivo purtroppo però non risolve il problema”.
L’assemblea dei risparmiatori tornerà a riunirsi nella serata di martedì 14 giugno per valutare nuove strategie di protesta. Stefanelli anticipa che per portare a conoscenza il caso Swissair a una platea più vasta, al di fuori del territorio sammarinese, sono stati avviati contatti con le più importati testate giornalistiche specializzate italiane.
Si attendono anche sviluppi su fronte giudiziario. “Sappiamo che – conclude Stefanelli – è in corso una perizia da parte della Direzione Vigilanza della Banca Centrale che è stata incaricata dal Tribunale di San Marino”.