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Braccio di ferro contrattuale

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Nuova ondata di scioperi dei lavoratori pubblici e privati. Resta alta la tensione sul fronte dei due contratti.

San Marino, 6 giugno 2005

La settimana si è aperta con una nuova ondata di scioperi per la doppia vertenza contrattuale che interessa gli oltre 13 mila lavoratori pubblici e privati.

Lunedì 6 giugno hanno incrociato le braccia i lavoratori delle fabbriche della zona di Faetano e molti dipendenti del settore pubblico.
La Federazione industria ha parlato di “ottima partecipazione” ai presidi lunghe le vie della zona industriale.
Alla giornata di mobilitazione si sono aggiunti anche i lavoratori della Minimax, azienda meccanica di Gualdicciolo. “Per protestare – spiega la FLI-CSU – contro l’intenzione dell’azienda di ingaggiare lavoratori interinali nel periodo degli scioperi tutti i dipendenti, dimostrando una forte coscienza sindacale, sono usciti dall’azienda e hanno scioperato per l’intera giornata”.

Anche le Federazioni Pubblico Impiego commentano positivamente la partecipazione degli statali agli scioperi a scacchiera: “Più che soddisfacente l’adesione dei dipendenti dell’igiene urbana e dell’Iss, totale l’astensione dal lavoro nell’ufficio automezzi”. Mentre martedì 7 giugno sono in programma scioperi nei reparti e ambulatori dell’Iss, oltre che per il servizio dialisi. A questo proposito il sindacato precisa che “nei reparti e nesi servizi in cui vi possono essere emergenze, queste saranno garantite”.

Resta insomma aggrovigliata la matassa contrattuale.
Sul versante PA divergono le cifre. Il governo è fermo alla proposta di 14 euro di aumenti in cifra fissa più l’1.4% sul piede retributivo e ha liquidato come “scandalose” le richieste contenute nella piattaforma sindacale, ossia più 60 euro in cifra fissa e l’1.5% da calcolarsi su piede retributivo e scatti. Trattativa ferma e scioperi a scacchiera di tre ore in tutti gli uffici e servizi pubblici. La Federazione Pubblico Impiego della CDLS ha in sostanza replicato che non c’è nulla di scandaloso nel difendere le buste paga da anni di carovita e ha quindi invitato il governo ad abbandonare la logica del muro contro. “Invitiamo il governo – è la posizione della segreteria FPI-CDLS – a non gridare allo scandalo per le richieste sindacali, piuttosto lo invitiamo ad avanzare soluzioni e proposte opportune per giungere alla firma del contratto di lavoro”.

Un macigno sulla vertenza industria. Sul tavolo della trattativa contrattuale dell’industria pesa come un macigno tutta la problematica legata al mercato del lavoro, sulle regole cioè che interessano le assunzioni a termine, gli interinali e i frontalieri. L’Assoindustria al tavolo contrattuale non ne vuol sentire parlare e chiama in causa il governo, che è da tempo impegnato a presentare una legge di riforma sul mercato del lavoro.
“Ma il governo – informa la FLI-CSU – finora non ha ancora detto chiaramente quale ruolo intende svolgere nella vicenda”.

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