Blocchi di partenza
Primo faccia a faccia governo-sindacati sul contratto della PA. Giovedì 28 aprile riunione del direttivo pubblico impiego.
San Marino, 26 aprile 2005
Governo e sindacati di fronte per discutere il nuovo contratto della PA. Dopo quattro mesi di “vacatio” la trattativa è iniziata nel pomeriggio di lunedì 25 aprile. Durante l’incontro la delegazione di governo ha illustrato la controproposta alla piattaforma sindacale.
Le Federazioni Pubblico Impiego per il momento non si sbilanciano, in attesa del direttivo unitario già convocato per tutta la giornata di giovedì 28 aprile presso la sede della CSU.
Di certo c’è che sul capitolo economico le proposte sono distanti. In pratica il governo non ha accettato la proposta sindacale di un aumento fisso di 60 euro, più un aumento percentuale di 1,5% mensili per il biennio 2005-2006, indicando la strada del solo aumento percentuale in linea con l’inflazione programmata.
Al termine della riunione di lunedì il Segretario di Stato agli Interni, Rosa Zafferani, ai microfoni di Rtv ha comunque sottolineato che le proposte del governo “rappresentano una base da cui partire per dare il via alla trattativa”.
Come dire: siamo ai blocchi di partenza, c’è ancora spazio per discutere e per trovare un accordo.
Anche il segretario della Federazione Pubblico Impiego della CDLS, Antonio Ceccoli, gioca la carta della trattativa: “Le proposte del governo possono essere un punto di riferimento per far partire il confronto”.
Ma il sì alla trattativa non vuol dire azzerare le rivendicazioni sindacali, né perdere tempo con eccessi di tatticismo. “Al tavolo negoziale – precisa Ceccoli – dobbiamo ribadire e sostenere fino in fondo le nostre proposte, tra l’altro frutto di un approfondito dibattito con i lavoratori, e spingere per chiudre nel più breve tempo possibile il contratto”.
La parola ora passa al direttivo del pubblico impiego in agenda per giovedì 28 aprile. Nel caso in cui le controproposte dell’esecutivo vengano considerate un punto di partenza, la trattativa dovrà marciare spedita; se invece saranno giudicate troppo distanti, entro la metà di maggio scatteranno presidi di fronte ai principali uffici pubblici per sensibilizzare i lavoratori e l’opinione pubblica sulle ragioni della protesta e in una fase successiva è previsto un pacchetto di ore di sciopero a scacchiera.