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Azienda Servizi: secco no alla Spa

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I rappresentati sindacali della CDLS bocciano il progetto del governo di trasformazione dell’AASS in società per azioni.

San Marino, 7 settembre 2004

Coro unanime di no alla trasformazione dell’Azienda Servizi in società per azioni. E’ questo l’esito della riunione, che si è tenuta martedì 7 settembre, dei rappresentanti sindacali AASS della Confederazione Democratica.

Dissenso basato su una serie di argomentazioni.

In primo luogo non è chiaro l’obiettivo di questa operazione: se il governo non ha necessità di fare cassa, perché la trasformazione in società per azioni? Non si giustifica infatti la motivazione avanzata dall’esecutivo di cambiare l’assetto giuridico per raggiungere una gestione manageriale dell’azienda. Nulla impedisce di cogliere questo obiettivo con l’attuale proprietà pubblica.

Sindacato e dipendenti sono disponibilissimi a confrontarsi su un piano di riorganizzazione per migliorare i servizi erogati. Piano però mai presentato e corredato da precisi parametri di efficacia ed efficienza. A questo proposito il sindacato ritiene che le responsabilità di gestione del personale e della organizzazione del lavoro debbano tornare sotto il controllo del direttore generale dell’azienda, rimarcando con decisione l’autonomia dell’AASS nei confronti del potere politico.

Più in generale, si sottolinea che il progetto di Spa è completamente scollegato dalla riorganizzazione della PA e dei settori autonomi dello Stato.

Entrando nel merito, i rappresentanti sindacali della CDLS hanno evidenziato il rischio concreto che con la trasformazione in Spa la gestione delle tariffe non risponda più a logiche sociali, ma solo a quelle del profitto.
Un esempio c’è già: in vista della trasformazione, la Finanziaria approvata nel 2003 ha stabilito che l’AASS inizi a versare l’imposta monofase, un costo che nel tempo sarà sempre più difficile non far ricadere sui cittadini utenti.

Altro punto critico sono gli ingenti investimenti pubblici fatti in questi ultimi anni. Investimenti che hanno consentito di rinnovare e potenziare quasi totalmente le infrastrutture dell’Azienda. Un grande sforzo economico completamente a carico dello Stato che oggi rischia di vanificare i suoi benefici.

Infine l’obiezione sullo stato giuridico dei dipendenti nella futura Spa. Nella nuova AASS si troverebbero infatti a convivere lavoratori con quattro tipi di contratto diverso: dipendenti in ruolo organico, dipendenti a contratto privatistico, salariati dello Stato e i nuovi assunti con contratto di diritto privato. Insomma, un bel guazzabuglio.

 
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