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Autostrazio in superstrada

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Inchiesta del Resto del Carlino sui nuovi semafori lungo la Ss 72. Lavoratori frontalieri intrappolati nelle code.

San Marino, 11 marzo 2005

Superstrada o supercoda? L’interrogativo l’ha sollevato il Resto del Carlino di Rimini con una inchiesta in due puntate sui nuovi semafori agli incroci della zona Grotta Rossa. Dove il rosso inchioda le auto per un minuto.

Risultato? Code chilometriche per salire e scendere dal Titano.
Un scelta del Comune di Rimini e che il dirigente alla mobilità motiva così:”I semafori sono stati sostituiti e modificati per ragioni di sicurezza”.

Ma sul Titano, scrive il Resto del Carlino, il disappunto viaggia a briglia sciolta. “Ah, quei semafori regolati in modo così strano. Sono almeno duemila – fa notare Marco Beccari, segretario della CDLS – i frontalieri residenti nel riminese che ogni giorno sono alle prese con i problemi di viabilità della superstrada. E’ pesante per chi ha i minuti contati per raggiungere il posto di lavoro affrontare le supercode. Spesso si organizzano tra loro in tragitti cumulativi: quattro o cinque in un’auto, soluzione possibile per chi lavora nella stessa azienda e fa gli stessi orari. Si ricorre a questo sistema anche nei giorni delle targhe alterne, quello è un problema in più…”.
Ancora Beccari:”Se penso al mega Iper che qualche tempo fa volevano costruire a Rovereta, mi vengono i brividi solo a pensare al sopraccarico di traffico”.

L’inchiesta del quotidiano riminese prosegue anche registrando le reazioni del Congresso di Stato. “Il disagio non è solo per i frontalieri, ma vale anche per i comparti del commercio, dell’imprenditoria in genere nei collegamenti con l’Italia”, dice Pier Marino Mularoni, Segretario di Stato alle Finanze. Che aggiunge: “Ne abbiamo già parlato a Roma con il ministro Lunardi. Dicono di avere dei progetti e di voler coinvolgere San Marino, ma non ne sappiamo di più”.

Ma all’orizzonte c’è l’idea di realizzare delle rotonde. “Si stanno ipotizzando – scrive il Carlino – un paio di rotatorie al posto dei due semafori, cui una all’altezza della Grotta Rossa, l’inizio del ‘calvario’ per chi da Rimini punta su Dogana”.

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