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Autolesionismo

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Riforma del lavoro: serata pubblica lunedì 26 settembre a Borgo. Ma Felici (CDLS) avverte: “Non facciamoci del male da soli”.

San Marino, 25 settembre 2005

Serata pubblica con polemica. Per lunedì 26 settembre alle 21, presso la sala del Castello di Borgo Maggiore (ex International), la Centrale Sindacale Unitaria ha organizzato una serata pubblica sulla legge di riforma delle politiche del lavoro.

Un’occasione di confronto tra CSU e Governo (partecipano alla serata i Segretari di Stato Paride Andreoli, Pier Marino Mularoni, Claudio Felici) prima del voto in Consiglio.
Ma anche un’occasione di riflessione tutta interna al sindacato, così come ha pubblicamente chiesto il segretario industria della CDLS, Giorgio Felici. “Ho l’impressione che su questa riforma abbiamo deciso di farci male da soli. Non condivido la forte contrarietà espressa da molti colleghi della CSU su alcuni punti della nuova normativa e la conseguente pretesa di bloccare l’iter consiliare. Intendiamoci: questa legge presenta delle lacune, soprattutto sul fronte delle sanzioni e sulla regolamentazione dei contratti di collaborazione e consulenza, una vera e propria piaga del nostro mercato occupazionale che va quanto prima sanata”.

“Ma non possiamo nasconderci – continua il segretario industria della CDLS – che la nuova legge contiene anche positive novità sul fronte dei percorsi formativi e riconosce molte conquiste raggiunte con l’ultimo contratto dell’industria. E’ dunque sbagliato e francamente autolesionistico che dentro il sindacato si dica che la riforma del lavoro cancella i diritti contenuti nel contratto dell’industria”.

E di fronte alla scelta della segretaria Csu di lanciare una raccolta di firme contro il progetto di riforma Giorgio Felici è molto critico: “Ripeto: autolesionismo. Le cose non stanno assolutamente così perché i passi in avanti ottenuti sulla regolamentazione del lavoro interinale, sui contratti a termine e sulla stabilizzazione dei frontalieri sono diritti contrattuali sacrosanti e ben presenti nella nuova legge sul mercato del lavoro. Affermare continuamente il contrario, significa solo una cosa: svilire l’impegno e i sacrifici di migliaia di lavoratori che nei mesi scorsi hanno lottato a fianco del sindacato per arrivare alla firma del contratto”.

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