Antincendio, un servizio dimenticato
Il dirigente della CDLS, Stefano Zonzini, punta il dito contro il mancato potenziamento del servizio di protezione civile.
San Marino, 6 maggio 2004
Rientrata l’agitazione dei Vigili del Fuoco di Rimini, resta comunque aperto sul Titano il problema della protezione dagli incendi. E il dirigente della CDLS, Stefano Zonzini, punta il dito contro lo stato di “semi-abbandono di questo servizio”.
Istituito come sezione del Corpo di Polizia Civile con un decreto del 1984, la protezione antincendi contava su diciotto uomini, di cui dodici operativi e sei in sala-radio, due automezzi e, soprattutto, una formazione specifica. Col passare degli anni il Servizio venne accorpato con il Pronto intervento, e la difesa dagli incendi è oggi assicurata da un agente in sala operativa, che in caso di segnalazioni dirige sul posto una o più pattuglie di agenti con competenza specifica.
A questo indebolimento organizzativo va poi aggiunto l’obsolescenza dei mezzi. “Il Governo – afferma infatti Stefano Zonzini – non ha ancora risposto all’esigenza di dotare il servizio di una nuova autobotte e di un mezzo di soccorso adatto a intervenire lungo le strette contrade del Centro Storico”.
“Pur essendo impensabile – aggiunge sempre il dirigente della CDLS – che una piccola comunità come la nostra possa mai essere autosufficiente in questo settore, bisogna però spendere energie, varare leggi, stanziare risorse per potenziare un servizio pubblico essenziale per la tutela della collettività. Il problema assume pi un carattere più generale, e riguarda l’intero settore della protezione civile. La parziale applicazione della vecchia legge dell’83, infatti, produce larghe falle nel sistema nazionale di protezione. Penso ad esempio al mancato coinvolgimento delle associazioni di volontariato. Mentre poi l’Azienda Servizi assicura una squadra di emergenza sui servizi di sua spettanza, l’Azienda di Produzione non fa altrettanto in caso di smottamenti, frane e allagamenti”.