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Lettera aperta dei segretari della FLI-CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, ai dipendenti della SIT.

San Marino, 8 luglio 2005

Blocchi sotto accusa: alcuni lavoratori della SIT revocano lo 0,40 al sindacato rivendicando il diritto di non scioperare. Lettera aperta dei segretari della Federazione Lavoratori industria ai dipendenti dell’azienda di Faetano.

Ecco il testo della lettera.

Inciviltà e prevaricazione della libertà altrui non fa parte della storia del movimento dei lavoratori sammarinesi.
Siamo fermamente convinti che la lotta sindacale non deve violare né intaccare la dignità della persona. E la scelta di un gruppo di dipendenti della SIT di revocare lo 0,40 come atto di protesta verso i presìdi davanti alla fabbrica è un gesto che rispettiamo.
Non sfugge però a nessuno il fatto che la SIT è l’azienda del presidente dell’Associazione Industriali. Associazione che da giorni ha orchestrato una tambureggiante campagna per dipingere i blocchi nella aree industriali come il festival dell’inciviltà, dell’intolleranza, della sopraffazione.
Così non è.
Le modalità delle manifestazioni programmate in questi giorni non sono assolutamente riconducibili ad atti di illegalità e intolleranza, a blocchi indiscriminati illiberali e violenti.
Certo, non sono mancati episodi di tensione. Certo, ci sono stati errori che anche noi condanniamo. Ma sono fatti isolati che non possono diventare la pietra di paragone.
La stragrande maggioranza dei lavoratori che hanno protestato davanti alle fabbriche sammarinesi lo hanno fatto con metodi assolutamente civili e rispettosi delle libertà altrui. Migliaia di lavoratori sono sulla strada per difendere la certezza di una occupazione stabile per i sammarinesi e i residenti. E per garantire ai giovani in cerca di occupazione regole certe, non precarietà.
Tentano di farci passare dalla parte del torto. Di esasperare i toni. Ma i veri blocchi incivili sono quelli inscenati dall’Anis al tavolo della trattativa.
Blocchi che vogliono sbarrare la strada al diritto di avere certezze contrattuali e rapporti di lavoro stabili. La vera inciviltà è quella di chi tratta i lavoratori come merce da gettare in qualsiasi momento.
La minaccia più insidiosa è quella di chi tenta di introdurre licenziamenti facili per tutti, anche per i sammarinesi e i residenti.
La scelta di alcuni dipendenti della SIT di cancellare lo 0,40 la rispettiamo. Non ci sfiora neppure il dubbio che la molla sia stata la paura di perdere il posto di lavoro. Ma li invitiamo a riflettere solo sul fatto che la vera arrogante prevaricazione è quella di qualche miliardario in doppio petto o con il tailleur.

Enzo Merlini e Giorgio Felici