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Altre 16 ore di sciopero

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Contratto industria e artigianato ancora bloccato. L’assemblea dei delegati sindacali apre una nuova fase di mobilitazione.

San Marino, 1 luglio 2005

Trattativa contratto industria e artigianato ancora in alto mare, altre 16 ore di sciopero a partire da lunedì 4 luglio. Lo ha deciso l’assemblea dei delegati della FLI-CSU riunita venerdì 1 luglio.

La trattativa, spiega la FLI, non si sblocca perché le posizioni intransigenti dell’Anis hanno di fatto paralizzato l’azione del governo. Non è infatti giunta da parte dell’Esecutivo nessuna convocazione né, tanto meno, sono arrivate le nuove proposte annunciate nei giorni scorsi.

In particolare l’Anis, oltre alle note posizioni tendenti all’assoluta precarizzazione del mercato del lavoro, ha lanciato un nuovo diktat relativo alla gestione degli orari di lavoro, ovvero ritornare alle 40 ore settimanali, contro le attuali 37.5; e aumentare la flessibilità obbligatoria a 70 ore annuali, contro le attuali 20.
Pretese che hanno incassato la sonora bocciatura dell’assemblea sindacale.
A questo punto la Federazione Industria torna a chiedere con forza al governo un autorevole e deciso intervento per contrastare la volontà degli industriali , che, come è successo in questi ultimi giorni, pretendono di ricattare non solo i frontalieri, ma anche i lavoratori sammarinesi e residenti.
Per la FLI-CSU è necessario che con urgenza il governo si faccia avanti con una proposta che contenga le soluzioni avanzate da mesi per eliminare la precarietà, rispondere alle richieste di carattere sociale e rivalutare le buste paga per recuperare il potere d’acquisto perduto da anni di caro-vita.

L’assemblea ha così deciso di proseguire con gli scioperi a partire da lunedì prossimo 4 luglio. La nuova fase di mobilitazione prevede da lunedì astensioni dal lavoro dentro le fabbriche per informare i lavoratori sullo stato della trattativa; da martedì 5 luglio ripartono invece i presidi in tutte le aree industriali. E’ stato inoltre deciso che se entro la giornata di martedì non arriveranno risposte decisive, gli scioperi continueranno.
I rappresentanti dei lavoratori hanno poi espresso sdegno per la decisione della Cotes di licenziare i due delegati sindacali, sostenendo l’iniziativa della Federazione a tutela dei loro diritti. Aggiungendo infine che saranno attuate iniziative autonome e concrete contro qualunque altra forma di minaccia che dovesse essere messa in campo contro i rappresentati sindacali.