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Alto tradimento

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Si allarga il fronte della protesta dopo la denuncia all’ex dipendente della Cassa di Risparmio passato alla concorrenza.

San Marino, 6 dicembre 2005

Si allarga il fronte della protesta sull’indagine all’ex dipendente della Cassa di Risparmio passato alla concorrenza. Dopo la dura presa di posizione della Federazione Servizi della CDLS, critiche anche dall’Assobank e dall’Assofin.

L’Associazione di banche sammarinesi (Assobank) afferma che “questa vicenda non ha certo giovato all’immagine del sistema finanziario sammarinese” e aggiunge che “la mobilità dei dipendenti rappresenta una ricchezza”.

Molte poi le perplessità sulle procedure adottate nei confronti del giovane bancario oggetto di perquisizioni sia in casa che sul luogo di lavoro in seguito della denuncia presentata dalla Cassa di Risparmio. “L’Autorità preposta alla vigilanza – afferma Assobank – del sistema bancario ha in passato avuto competenze anche nell’ambito di verifiche ed indagini disposte dal Tribunale, la stessa Autorità avrebbe potuto essere utilizzata quale strumento principale per risolvere la vertenza banca-dipendente”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Consiglio direttivo dell’Associazione delle società finanziarie (Assofin) concorde nel considerare che “ le procedure seguite nelle ispezioni alla Banca commerciale e ad un suo funzionario, hanno creato turbative nel sistema bancario e finanziario”.
“Pur confidando che – continua Assofin – sia stata adottato il massimo rispetto della legalità, è forte la preoccupazione sulle conseguenze subite dal sistema finanziario e simili fatti non dovranno più verificarsi”. L’Assofin infine fa sapere che chiederà un immediato intervento Consiglio e dell’Organo di controllo della Banca centrale, “affinché si stabiliscano normative idonee ad evitare il ripetersi di queste situazioni”.

Perplessità e preoccupazioni che coincidono con quelle già espresse dal fronte sindacale.
All’indomani delle perquisizioni e del lungo interrogatorio all’ex dipendente della Cassa di Risparmio, il segretario della Federazione Servizi della CDLS, Gianluigi Giardinieri, ha parlato di “azione repressiva inqualificabile”.
“Temo che l’arma delle denunce e lo spauracchio dei procedimenti penali possano diventare strumenti di una più ampia strategia per disincentivare il passaggio di dipendenti sammarinesi e residenti tra vari istituti bancari alla ricerca di un continuo miglioramento della propria professionalità”.
Insomma, un modo per dire che chi cambia banca rischia l’accusa di alto tradimento.

E per il segretario della Federazione Servizi CDLS questa vicenda solleva anche un interrogativo di fondo, legato alla recenti trasformazioni del nostro sistema bancario: “Queste plateali iniziative sono forse la conseguenza dell’incapacità di affrontare, finalmente, la sana e positiva concorrenza del libero mercato?”
“Non è infatti possibile – conclude Giardinieri –pensare al cliente come proprietà di una banca: in un regime di libero mercato e di libera scelta il cliente non è più di nessuno e potenzialmente è di tutti; in un contesto di sana competizione è indispensabile che chi ha già rapporti sia abbastanza competitivo per mantenerli e chi vuole conquistare nuova clientela sia attraente nell’offerta commerciale e nella qualità dei servizi. Alla fine è il cliente, e solo lui, che decide dove andare o dove restare. Piaccia o no, così funziona il mercato”.

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