Alla Marinotex due licenziamenti su 6 dipendenti
Dura denuncia della FLI-CSU: “L’azienda vuole chiudere in risposta allo sciopero deciso dai lavoratori”.
San Marino, 27 febbraio 2004
La Marinotex s.a., azienda che produce interno colli e polsini per camice, già ridotta ai minimi termini a livello occupazionale, vuole licenziare due dei sei dipendenti rimasti, di cui due part-time.
E viste le comunicazioni e gli incontri avvenuti nei mesi scorsi, tutto lascia presagire che non sia finita.
Infatti l’azienda aveva preannunciato l’intenzione di rinunciare all’attività produttiva per dedicarsi esclusivamente alla commercializzazione delle pezze di tessuto e di biancheria, in quanto i costi di produzione troppo elevati non le consentirebbero di essere competitiva.
In realtà, la Marinotex s.a. sta deliberatamente rinunciando alla produzione come risposta alle iniziative, anche di sciopero, intraprese dai lavoratori in conseguenza del mancato pagamento dei contributi previdenziali fin dalla fine del 2002.
Nel settembre scorso era stato sottoscritto un accordo con il Governo e l’ANIS con il quale la Marinotex s.a. si impegnava a saldare tutti i debiti con l’ISS entro la fine dell’anno, cosa che non è avvenuta. Inoltre è già in essere un sequestro di beni della società per pendenze verso altri creditori.
Non è chiaro se una situazione finanziaria così disastrosa è reale oppure creata per giustificare i licenziamenti, visto che la Marinotex s.a. nel 2000 ha venduto immobile e terreni sui quali sono stati costruiti circa 5000 mq, divisi su tre piani, tra capannoni e uffici.
Se nonostante questo vi è una posizione debitoria così elevata, di quanto era il buco quattro anni fa? A chi giova tenere in piedi una società con pochissimi dipendenti e con debiti verso l’ISS e lo Stato? A queste domande azienda, ANIS e Governo dovranno dare risposta.
Dal canto proprio, la FLI/CSU farà fino in fondo la propria parte per far sì che i dipendenti abbiano non solo una prospettiva occupazionale ma anche i contributi per le loro pensioni.