Aggirate le regole sui contratti di consulenza
Il vice segretario CDLS, Giorgio Felici, interviene sul fenomeno dei lavori temporanei. Sono 2mila i consulenti assunti sul Titano.
San Marino, 15 gennaio 2004
Lavoro temporaneo: a preoccupare è il massiccio ricorso dei contratti di consulenza. Lo afferma il vice segretario della CDLS, Giorgio Felici, che chiede il rigoroso rispetto delle regole anti-precarietà inserite nell’ultimo contratto del settore industria.
In merito alle dichiarazioni di Remo Cantucci, titolare di una delle due aziende che operano nel lavoro temporaneo in Repubblica, rilasciate in un servizio andato in onda nel telegiornale di RTV di mercoledì 14 gennaio, il vice segretario della CDLS, Giorgio Felici, precisa infatti che “sul problema del lavoro interinale la posizione della Confederazione Democratica è quella del più rigoroso rispetto delle regole. Vale a dire che l’Ufficio del Lavoro deve innanzitutto far rispettare quanto sottoscritto nell’ultimo contratto del settore industria”.
“Regole chiarissime – afferma il vice segretario della CDLS – che non lasciano spazio a troppe interpretazioni: le aziende private prima di ricorrere a lavoratori interinali devono assumere i disoccupati inseriti nelle graduatorie dell’Ufficio di Collocamento”.
Per Giorgio Felici il ricorso al lavoro interinale a San Marino resta comunque un fenomeno abbastanza marginale, più preoccupante invece quello delle consulenze.
“Su circa 13mila lavoratori del settore privato i contratti interinali interessano circa 200 persone, mentre il ricorso ai contratti di consulenza è ben più massiccio. Dati in nostro possesso – rivela il dirigente sindacale – ci dicono che sono almeno 2 mila i consulenti assunti in Repubblica. E la grande maggioranza di questi contratti sono fasulli, perché le aziende assumono formalmente dei consulenti che poi nella realtà svolgono mansioni da lavoratore dipendente. Aggirando così le regole contrattuali contro la precarietà”.