Acrobazie
Dopo lo scandalo del latte all’inchiostro la multinazionale svizzera Nestlè tenta un recupero d’immagine.
San Marino, 25 novembre 2005
Dopo lo scandalo del latte all’inchiostro e il maxi sequestro in Italia di 30 milioni di litri di latte, la Nestlè cerca un recupero d’immagine. Come? Con la certificazione di multinazionale equa e solidale.
Un’acrobazia che ha il sapore di un vero e proprio regalo fatto alle politiche di marketing.
Secondo il rapporto annuale della Confederazione Internazionale Sindacati Liberi, nell’aprile 2003 in El Salvador la Nestè ha chiuso una sua fabbrica rifiutando di negoziare i termini della chiusura col sindacato locale: Sindicato de empresa de trabajadores Nestlé S.A.
In Corea nel 2003 è stata accusata dalla Commissione per le relazioni sindacali della provincia di Chungbook. Una dichiarazione della commissione afferma che la Nestlé “ha portato avanti ogni sorta di intimidazioni e intromissioni” nella disputa con il sindacato locale, Nestlé Korea labour union.
La disputa è nata per il trasferimento forzato di 44 lavoratori ad un nuovo settore, che preludeva ad un licenziamento.
Le stesse lotte sindacali in Colombia nel biennio 2003-2005 del sindacato Sinaltrainal, così come quelle dell’Union of Filipino employees-drug and food alliance (Ufe-Dfa), il sindacato dei lavoratori della fabbrica della Nestlè di Cabuyao, Laguna, indicano un’alta conflittualità con la multinazionale svizzera, in tema di diritti del lavoro e rapporti sindacali.
Infine, lo scorso 14 lulgio l’International labor rights fund ha depositato presso la Corte federale di Los Angeles una denuncia contro tre compagnie che importano cacao dalle coltivazioni della Costa d’Avorio, maggior produttore mondiale, accusandole di traffico di bambini, torture e lavoro forzato.
Le tre società sono: la Nestlé, la Archer Daniels Midland (Adm) e la Cargill.
Della serie: medaglia d’oro per l’acrobazia, di bronzo per la faccia.