Accordi da chiudere
La Federazione Pubblico Impiego della CDLS stringe i tempi sul precariato interno e le materie da regolamentare.
San Marino, 21 novembre 2005
Il pianeta PA tra riorganizzazione e riforma. In attesa di discutere il capitolo dotazione organica minima, la FPI-CDLS chiede di chiudere in tempi brevi gli accordi sul precariato interno e le materie da regolamentare.
Dopo la ratifica consiliare dell’accordo governo-sindacati sui cosiddetti precari di seconda fascia, che prevede la definitiva assunzione a partire del 1° gennaio del 2006 di 67 dipendenti, restano sul tappeto altri due importanti accordi sulla riorganizzazione della macchina statale.
Da tempo la Federazione Pubblico Impiego della CDLS spinge per risolvere il problema del cosiddetto precariato interno, ossia l’avanzamento di carriera per circa 50 dipendenti che da molti anni svolgono mansioni superiori alla loro qualifica. I criteri sono già fissati nero su bianco nel protocollo d’intesa del novembre 2004 e nel contratto di lavoro, ma ancora mancano i necessari provvedimenti legislativi per rendere operativo questo impegno.
Da chiudere anche l’accordo sulle materie da regolamentare, che riguarda il part-time, gli orari dei servizi, i titoli di studio, i trasferimenti per motivi di salute, la mobilità e i congedi ordinari.
Intanto giovedì 24 novembre governo e sindacati si incontrano per discutere dell’ultimo progetto di dotazione organica minima, ovvero la definizione delle risorse professionali necessarie a garantire la funzionalità degli uffici e l’offerta di standard soddisfacenti nei servizi.
E la Federazione Pubblico Impiego della CDLS ritiene l’ultimo documento sulla dotazione organica minima un punto basilare per proseguire lungo un processo di riforma dell’amministrazione.
“Riforma che non è all’anno zero – ha recentemente sottolineato il direttivo FPI-CDLS – dal momento che in alcuni settori e servizi pubblici è già iniziato un processo di riorganizzazione. Ora è necessario continuare su questa strada per realizzare una riforma complessiva in linea con i principi già definiti negli ultimi contratti di lavoro”.