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Effetto sciopero generale: l’Ufficio di Presidenza blocca di un mese l’iter consiliare sulle riforme del lavoro e pensioni.
San Marino, 23 giugno 2005
Bloccato l’iter consiliare su pensioni e lavoro. E’ il primo effetto dello sciopero generale del 20 giugno, quando i lavoratori saliti sul Pianello hanno chiesto una maggiore concertazione sulle riforme.
Richiesta formalizzata in una lettera firmata dai segretari Ghiotti e Beccari e consegnata la stessa giornata dello sciopero generale.
A richiesta formale, risposta formale. Così l’Ufficio di Presidenza, riunito giovedì 23 giugno, ha deciso di bloccare di un mese l’avvio in prima lettura dei progetti di legge su previdenza e mercato del lavoro. Uno slittamento, è la motivazione, per dare spazio al confronto con le parti sociali.
Resta comunque molto caldo il fronte contrattuale. Se i lavoratori dell’industria hanno bloccato la mobilitazione sino al lunedì 27 giugno, i colleghi del pubblico impiego continuano a scioperare a singhiozzo. Ieri seconda giornata, e il consueto bollettino sindacale fa registrare una “buona partecipazione”.
“L’astensione dal lavoro – informano le Federazioni del Pubblico Impiego – era prevista anche per altri servizi tecnici dell’Azienda di Produzione, tra cui il servizio elettrico, che ha riscontrato la quasi totalità di adesioni, e l’acqua gas, con una buona partecipazione”.
Braccia incrociate anche al Palazzo di Giustizia: “I dipendenti del Tribunale unico hanno aderito completamente agli scioperi, dando vita nella mattinata ad una manifestazione davanti al centro uffici di Tavolucci”.
Gli scioperi a scacchiera continuano anche venerdì 24 giugno e riguardano i dipendenti dell’ufficio gestione patrimoniale dello Stato, e questi settori dell’Azienda di Produzione: approvvigionamenti, commerciale, contabilità, controllo gestione, personale e segreteria generale, direzione generale.
La Federazione Industria invece ha convocato per il pomeriggio sempre di venerdì (alle 14.30 presso la sede di Domagnano) l’assemblea di tutti i delegati di fabbrica. L’appuntamento servirà per far un punto sia sulla trattativa contrattuale che su quella del mercato del lavoro. I principali nodi da sciogliere girano sempre attorno alla questione dei diritti e della precarietà. Se la situazione non si sblocca è già pronto un secondo ciclo di presidi davanti alle fabbriche a partire da lunedì fino a venerdì 1 luglio.